L'Inventore e l'Imprenditore

L'inventore

Le prime attrezzature subacquee Ferraro se le autocostruì nei primi anni ’30 dopo aver letto sulla “Domenica del Corriere” che in Giappone vi era chi praticava la caccia ai pesci direttamente sott’acqua.
Mise a punto quindi una maschera in lamierino zincato bordata da una guarnizione di parabrezza e munita di oblò stagnato con dello stucco. Come fucile costruì un tubo che lanciava acuminate stecche da ombrello.

Terminata la parentesi bellica e compiute le note imprese inizia la carriera di inventore su scala industriale. Dal 1947 ai primi anni ‘80 Luigi Ferraro è stato uno dei più fertili inventori di attrezzature subacquee sviluppate per la Cressi Sub prima e per la Technisub poi, da lui fondata nel 1962.

Le più celebri realizzazioni per il marchio Cressi sono la pinna Rondine, la prima pinna a scarpetta e la maschera Pinocchio, la prima con il naso sagomato in gomma. Per la Technisub dalla matita di Luigi Ferraro nascono prodotti innovativi come la pinna “Caravelle”, la prima pinna in due materiali, smontabile a mano; le maschere “Nova” e “Bella” che rivoluzionano la tecnologia costruttiva, introducendo un largo utilizzo di materiali plastici che consentono le prime estetiche di design industriale. Il mitico “Jaguar”, uno dei primi fucili subacquei ad aria compressa diventato celebre anche per essere stato il fucile di 007 James Bond nel film “Thunderball”.


Non c’è attrezzatura subacquea che Ferraro non rivoluzioni. Dalle torce, con la mitica “Vega” prodotta ancora oggi con tecnologie diversissime ma uguale filosofia progettuale, all’ARO, un rebreather con concetti innovativi ricomparsi solo nelle produzioni più recenti; alle mute per realizzare le quali inventa una macchina, allora unica al mondo, per accoppiare la fodera di nylon al neoprene. Persino negli erogatori, un campo allora dominio esclusivo di francesi ed americani, viene brevettata un’innovazione che diventerà indispensabile su qualunque erogatore: la regolazione dell’iniezione e l'utilizzo dell'effetto Venturi. Oggi tutti gli erogatori di livello ne sono dotati ma il primo al mondo fu l’Inject prodotto su brevetto Technisub da La Spirotechnique. E ancora: gli Idrodyn palloni di sollevamento; TS 80 un giubbetto equilibratore che già nel 1977 introduce il concetto di Mocomando Fisso per controllare l’assetto idrostatico.

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Da "007 Operazione Tuono" James Bond con il suo fucile Jaguar Technisub
Da "007 Operazione Tuono" James Bond con il suo fucile Jaguar Technisub
Bella
Bella
Nova
Nova
Jaguar
Jaguar
Torcia Sirio, progenitrice dell’odierna Vega
Torcia Sirio, progenitrice dell’odierna Vega


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Pinne Rondine

Le Pinne Rondine sono state la prima invenzione di successo mondiale di Luigi Ferraro nel campo delle attrezzature subacquee. Negli anni ’50 esistevano pinne molto diverse da quelle che oggi conosciamo. Per quanto consentissero una certa locomozione le pinne di allora erano comunque corte, scomode, dolorose e soprattutto poco efficienti. Derivavano da un brevetto depositato da Louis de Corlieu nel 1933 che riguardava palette per le mani e pinne per i piedi per le quali si era ispirato alle pinne fabbricate con foglie dai pescatori polinesiani. Vennero proposte sia alla Marina Francese nel 1934 che all’Ammiragliato Britannico nel 1935 ma entrambi non ne compresero il potenziale e le rifiutarono. Fu invece la Marina Militare Italiana che, intuendo per prima le possibilità operative che le pinne potevano offrire, le adottò per i propri incursori subacquei, i Gamma della X Mas. Fra questi vi era Ferraro che con le pinne ai piedi  compì, durante la Seconda Guerra Mondiale, imprese straordinarie che gli valsero la Medaglia d’Oro al Valor Militare.

 

Partendo da queste esperienze Ferraro dapprima mette a punto lo schema teorico di funzionamento delle pinne che pubblica nel 1950 su “Mondo Subacqueo” il primo esempio mondiale di rivista del settore subacqueo, edita in numero unico. A tale studio è dedicato il capitolo “Le Pinne Natatorie” nel libro “Dominare gli Istinti” di G.Cafiero - Ed. Ireco.

 

Nel 1952, dopo pazienti studi, calcoli, prototipi nasce finalmente la pinna della rivoluzione tecnologica: la Rondine. E’ una summa di innovazioni di fisica, chimica e meccanica che garantisce prestazioni incomparabilmente superiori alle pinne fino ad allora esistenti. Ma ciò che le renderà famose è la soluzione adottata per la calzata: una vera e propria scarpetta in gomma morbida che alloggia tutto il piede che, con il massimo comfort, fa del piede e della pinna un tutt’uno. Tutte le pinne odierne a scarpetta derivano dai principi ergonomici della Rondine di Ferraro

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Pinne Rondine
Pinne Rondine
Esemplare di pinna utilizzata negli anni ’40 per l’addestramento dei Gamma. Successivamente abbandonate per scarsa efficienza.
Esemplare di pinna utilizzata negli anni ’40 per l’addestramento dei Gamma. Successivamente abbandonate per scarsa efficienza.


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Maschera Pinocchio

Un’altra invenzione di Ferraro destinata a lasciare un segno indelebile nell’evoluzione delle attrezzature subacquee è la maschera Pinocchio realizzata sempre per Cressi nel 1952.

Capostipite di tutte le maschere è stata la Monogoggle di costruzione francese, una maschera che copriva solo gli occhi ed escludeva il naso e pertanto non risultava possibile compensare la pressione esterna. Le successive generazioni di maschere subacquee migliorarono comfort e tenuta senza risolvere però il problema della compensazione poiché il naso risultava sempre coperto dal vetro. Ferraro riesce a realizzare per primo un facciale di gomma, quindi morbido che, ricoprendo il naso, consente di effettuare agevolmente la manovra di compensazione della pressione esterna sul timpano. E’ un successo mondiale oltre che per la suddetta caratteristica anche per le dimensioni ridotte, l’ottima tenuta sul viso, il contenuto volume interno e la buona visibilità.

Vero e proprio “cult” nel campo delle maschere, Pinocchio è la maschera più famosa del mondo. Amata da generazioni di subacquei, era talmente avanzata come progetto, al momento della sua sua introduzione sul mercato, da essere valida ancor'oggi, a oltre cinquant'anni di distanza. E’ ancora prodotta dalla Cressi Sub ed è l’articolo subacqueo sicuramente più longevo sul mercato.

 

 

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Maschera Pinocchio
Maschera Pinocchio


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Pinne Caravelle

Vengono presentate nel 1963 e sono quindi uno dei primi articoli disegnati da Ferraro per la sua Technisub, fondata un anno prima. La Caravelle ha due caratteristiche che la distinguono da tutte le pinne esistenti: è composta da una Scarpetta ed una Pala stampate in materiali diversi.
La Scarpetta è in gomma, all’epoca l’unico materiale con cui venivano prodotte le pinne ma la Pala, questa la novità, è stampata in un nuovo materiale, il Polipropilene, che vale al suo inventore, Giulio Natta, il Nobel per la Chimica proprio nello stesso anno in cui Ferraro lo utilizza per la Caravelle. Pala e Scarpetta possono essere agevolmente smontate e rimontate a mano e la scarpetta può quindi essere utilizzata come una normale scarpa protettiva per camminare sugli scogli o sulla sabbia. Ma la Caravelle non è solo questo. E’ soprattutto una pinna che offre ottime prestazioni in virtù della leggerezza ed elasticità della pala. Jacques-Yves Cousteau ne è così entusiasta che nomina Ferraro “the best fin designer in the world" e naturalmente la adotta per la sua Equipe.

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9Caravelle Compl.jpg
9Caravelle Compl.jpg
Caravelle Smontata
Caravelle Smontata
Il primo modello in plastilina della Caravelle realizzato a mano da Ferraro, come prevedeva la tecnologia degli anni ’60
Il primo modello in plastilina della Caravelle realizzato a mano da Ferraro, come prevedeva la tecnologia degli anni ’60


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ARO

L’Autorespiratore ad Ossigeno che Ferraro realizza in collaborazione con il Prof. Zannini ha veramente poco in comune con l’apparecchio che aveva utilizzato in guerra. Nel nuovo prodotto il gas segue un percorso ciclico e non pendolare, per una migliore fissazione della CO2, e il dispositivo può funzionare sia azionando manualmente il by-pass per l’afflusso dell’ossigeno, come i tradizionali ARO, che in maniera completamente automatica lasciando quindi le mani libere al subacqueo. Il sacco polmone è protetto da un robusto guscio protettivo; la calce sodata contenuta in un serbatoio trasparente quindi ispezionabile dall’esterno senza necessità di smontaggio. Molte di queste caratteristiche sono oggi diventate standard nei moderni rebreather.

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Aro
Aro


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Erogatore INJECT

Alla fine degli anni ’70 Ferraro brevetta un nuovo erogatore, l’Inject, che sfrutta l’effetto Venturi. La direzione del flusso d’aria proveniente dal primo stadio viene modificata permettendo un maggiore afflusso d’aria al subacqueo. Il flusso è opportunamente graduabile in maniera da ottimizzarlo in funzione di necessità  respiratorie, profondità e lavoro respiratorio. La serie Inject è articolata su diversi modelli che vengono costruiti da La Spirotechnique.

Tutti gli erogatori oggi in commercio adottano una tecnologia equivalente.

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Ferraro presenta al comandante Cousteau l’erogatore Inject
Ferraro presenta al comandante Cousteau l’erogatore Inject


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L'imprenditore

E’ il 13 ottobre 1962 quando Luigi Ferraro fonda, con l’amico Carlos Reinberg, la Technisub, la sua fabbrica di attrezzature per la subacquea, pronto a partire alla conquista del mercato internazionale.
Innovazione e qualità sono le parole chiave per Ferraro, da sempre desideroso di proporre articoli avanzati e idee geniali per pinne, maschere, mute, fucili ed accessori. Un pesce e un compasso gialli in campo nero simboleggiano la filosofia dell’azienda: Tecnologia applicata alla Subacquea.  Sfogliare oggi la raccolta storica dei cataloghi della Technisub è come percorrere la storia dell’evoluzione delle attrezzature subacquee.
Ma la filosofia non riguarda solo la tecnica. Ferraro ha principi da imprenditore illuminato e in anticipo sui tempi. Vuole che le relazioni con distributori e consumatori finali siano improntati sempre alla massima serietà e correttezza applicando agli albori degli anni ’60 quella che anni più tardi verrà conosciuta come “customer satisfaction”.  Stessa etica viene applicata sia nelle relazioni esterne con i fornitori che in quelle interne con il personale. Il profitto non è il fine ma una delle conseguenza di un agire corretto
La stretta collaborazione tra Technisub e la multinazionale francese La Spirotecnique di Jacques-Yves Cousteau consente all’azienda di Ferraro di ampliare la propria rete commerciale e, al tempo stesso, di mantenere grande impegno nei settori della sperimentazione. Questa collaborazione si evolve anche sul piano finanziario con l’entrata della società francese nel capitale della Technisub. Ferraro ne mantiene la guida fino al 1982 quando decide di lasciare. Nello stesso anno viene nominato Presidente Paolo Ferraro, il figlio, che sviluppa l’Azienda portandola a risultati tecnici ed economici ragguardevoli, ne diversifica l’attività creando una nuova società, Aqua Spere specializzata nel settore nuoto. Resta Presidente fino al 2007 quando, per motivi personali, si dimette.

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