Sicilian Prince

L'attacco al terzo obiettivo: il Sicilian Prince, bandiera britannica, 4.500 tonnellate viene portato nella notte del 30 luglio.
La nave è lontana, più delle altre: almeno quattro chilometri al largo. Ferraro ne ha percorso uno quando sente un soffio, uno sbuffare, un gorgoglio leggero, seguito dallo spostamento della massa d'acqua nella quale l'incursore è immerso. Quell'indesiderato e non identificato compagno di viaggio di tanto in tanto ricompare in superficie e respira rumorosamente. Poi d'improvviso, un po' prima di entrare nella 'zona pericolo', nel raggio visivo e uditivo dell' equipaggio della nave, la bestia sconosciuta s'allontana, intorno tutto è silenzio e buio.
L'incursore ricomincia a nuotare verso il suo obiettivo, ha già perso troppo tempo, ma è in affanno. Si appoggia per qualche istante ai galleggianti dei bauletti esplosivi per riprender fiato.
Alle 2 del mattino è a 30-40 metri dal dritto di prora del piroscafo. Raggiunge la nave scivolando con movimenti impercettibili sulla superficie del mare. Il suo corpo, inguainato nella calzamaglia nera, è assolutamente invisibile, i bauletti galleggiano sotto di lui a mezz' acqua. Scivolando lungo la fiancata di dritta raggiunge la zona dov'è l'aletta antirollio. Si immerge, fissa prima un bauletto verso poppa, poi l'altro verso prua, sistema il ponticello ("Qui la verrina non c'è, ma potrebbero sempre passarla dopo"), come aveva fatto nell'attacco al Kaituna raggiunge la chiglia della nave, la segue al tatto fino a prora, emerge, si allontana dallo scafo in nuoto verticale e finalmente parte veloce, silenzioso, invisibile verso la spiaggia.
Sono le 2.30 del mattino. È in acqua da quattr'ore. Tocca terra alle 4. Trova su di un pontile, secondo gli accordi, il sacco lasciato da D65. Vi ripone l'attrezzatura e con grande circospezione si dirige verso la porta di servizio del Consolato, lontano non più di dieci metri dal mare.
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Gli sforzi di Ferraro tuttavia in questo caso risulteranno vani perché il Sicilian Prince prima di prendere il largo verrà ispezionato da sommozzatori inglesi che troveranno i bauletti e li rimuoveranno.