Gare pesca subacquea

Scrive il Prof. Azzali nell’Introduzione al “Libro bianco – Le Gare di Pesca in Apnea”:
“La pesca subacquea è la madre di tutte le attività subacquee. Soltanto chi ha la memoria corta oppure non desidera guardare il passato, ignora che dalla pesca subacquea e dalle celebrate azioni dei sommozzatori della Marina Militare durante la seconda guerra mondiale ha avuto origine l’attività subacquea in Italia ed in tutto il Mediterraneo, un’attività che nel corso degli anni ha profondamente mutato il tradizionale rapporto uomo-mare. La pesca subacquea, meglio definibile “pesca in apnea”, come attività agonistica è nata nella FIPS per merito di alcuni appassionati tra i quali un ruolo determinante ha avuto il Prof. Luigi Ferraro. Le gare hanno rappresentato, e tuttora rappresentano, un ambiente adatto a sperimentare tecnologie, materiali e misure di sicurezza.”

E dell’agonismo venatorio subacqueo Ferraro fu ancora una volta cuore e motore scrivendo regolamenti e organizzando gare. La difesa della Pesca Subacquea e delle relative competizioni è stata un’altra delle grandi battaglie in cui Ferraro si è sempre battuto specialmente in seno alla CMAS. Proprio l’organizzazione che istituzionalmente avrebbe dovuto tutelare questa attività fu infatti più volte tentata di ostacolarla, se non abolirla. Ecco come Ferraro, negli anni ’70, argomentava la sua azione.

I MERITI DELLA PESCA SUBACQUEA

– di Luigi FERRARO

“Da qualche tempo si sentono autorevoli voci e si registrano iniziative contro la pesca subacquea. Poiché non è certamente il più importante nocumento al patrimonio ittico (vi sono prima: pesca industriale, inquinamenti, ecc.) si deve pensare che gli oppositori si lascino affascinare da ispirazioni demagogiche, idealistiche, appariscenti ma non altrettanto realistiche. Anche se vi sono tra loro personalità illustri e di prestigio, va tenuto presente che essendo uomini possono essere fallaci, quindi la conclusione finale deve dedursi da ragionamenti incontestabili, non da semplici affermazioni. Contro le accuse alla pesca si consideri che: nessun fucile cattura pesci al di là di 3/4 metri di distanza; che i pesci hanno la loro agilità, velocità, diffidenza; che hanno a disposizione sterminate distese di alghe e di zone rocciose in cui rifugiarsi; che posseggono una apnea più lunga dell'uomo. Da considerare che il subacqueo conosce, frequenta, raggiunge una minima parte del loro habitat. Che vi sono pesci quali dentici, occhiate, triglie, ecc. che il subacqueo incontra, ma cattura in minima quantità. Che oltre queste specie ne esistono molte altre quali sardine, acciughe, sogliole, ecc. che non incontra, che non cattura, che non ricerca. Infine, di ciò che ricerca, e tenta di catturare, solo una piccola percentuale finisce nel carniere! Che delle centinaia di specie che con altri sistemi vengono catturate (o distrutte) a migliaia di tonnellate, il subacqueo né intacca solo 4-5 specie e per sole decine di chili! E allora? E allora ecco ridimensionato problema alle “proporzioni reali” ben diverse da quelle propagandate. Pertanto, dopo quanto chiarito e riproporzionato prima di drastiche e inconcludenti proposte di abolizione, risulta opportuno suggerire soluzioni razionali e logiche. Si può pensare a parchi subacquei, a zone di avvicendamento, a vietare determinate specie, a imporre minimi di misure, a epoche di divieto, limiti di quantità, ecc. ecc. Su queste. strade e verso queste soluzioni potremmo trovare un accordo e offrire il nostro contributo ad una nuova politica. Come dirigente C.M.A.S. rispondo anche all'addebito che si fa alla stessa di tutelare la pesca subacquea.

E' da ritenersi un vantaggio che la C.M.A.S oltre i compiti di evoluzione, di tecnica, di propaganda, di internazionalità, curi anche la pesca subacquea. Vi è la garanzia che è guidata da dirigenti responsabili di larga ed elevata visione. Ed ora anche una precisazione che riguarda me. Si potrebbe pensare che io protegga la pesca per interesse. E’ bene sapere che al campo subacqueo io non ci sono “venuto” attratto da convenienze, ma che ci sono “sempre stato” perché vi ho dedicato la mia vita dagli inizi. Il mio "credo” è sempre stato la conquista del fondo del mare a favore dell'umanità futura, ed ho sempre considerato lo sport subacqueo in tutte le sue forme (prima fra tutte la pesca subacquea) come un utilissimo espediente per trasformare l'umanità da terrestre in subacquea. Questa la mia intuizione dell'importanza del Fondo Marino e ciò che ha ispirato tutta la mia condotta e il mio lavoro. Le cause del depauperamento ittico sono molte e molto difficili da eliminare. Presuppongono una battaglia più lunga di una vita!

Ecco perché si può deviare inconsciamente su bersagli più facili! I pescatori subacquei sono pochi e mal difesi. Il loro operato di facile presentazione negativa verso l'opinione pubblica è una battaglia con buone possibilità di successo e potrebbe offrire l'illusione di sentirsi paladini dell'umanità!

Però in realtà, senza il minimo risultato reale. Che parta da noi la segnalazione del vero motivo di depauperamento, di quello grave, serio, vero che non sono nemmeno l’inquinamento e la pesca di frodo! La ragione vera è che il mare è la sola parte del nostra pianeta dalla quale l'uomo, dal suo esistere ad oggi, ha solo asportato. Da centinaia di migliaia dì anni l'uomo depaupera il mare con ogni mezzo, (ci si è ora aggiunto l'inquinamento ed il dinamitardo), senza aver mai pensato a “ripopolare" a "riprodurre".

Cosa esisterebbe oggi sulla terra se fosse stato fatto altrettanto? Chi conoscerebbe i bovini, le galline, i suini, il grano, i cavoli, le patate, ecc. ecc. ? Malgrado quanto detto noi non proponiamo di sospendere o limitare la pesca. Suggeriamo soluzioni positive e costruttive. Noi proponiamo di ripopolare il mare. Si cerchi di riprodurre in cattività, si arrivi alla fecondazione artificiale, alla riproduzione per opera dell'uomo a terra, si ripopoli il mare con “avannotti” che abbiano già superato il periodo più critico e difficile della loro esistenza, che possano essere persino "immunizzati” cioè adattati, assuefatti a quei veleni che poi troveranno nell'ambiente e si saranno contemporaneamente ridotti anche i danni dell'inquinamento. Lo si faccia in tutte le Nazioni, con Enti pubblici ed internazionali che bilancino il pescato con il riprodotto ed avremo fatto opera altamente meritoria per la sopravvivenza dell'umanità.
Tutte proposte attuabili, a finalità totalmente sociali, ivi compreso l'amento di posti, lavoro anziché la riduzione come avverrebbe con restrizioni, senza incidere negativamente su nessuno.”

Ma era nella natura di Ferraro mantenere equilibrio e lucidità. Se da un lato contrastava i luoghi comuni contrari alla caccia non tralasciava, già nel lontano 1951, di spezzare una lancia a favore dei temuti squali. Così scrive per smentire false credenze: "Per tanto tempo l'uomo ha creduto che il mondo finisse a Gibilterra, poi che la terra stesse ferma, quindi niente di strano se ciò che fin’ora in questo senso era una convinzione universale viene invece ad essere sgretolata da tutta un' altra realtà. Intanto sarà bene chiarire immediatamente un punto: la riabilitazione che intendo fare riguarda la credenza che il pescecane sia un essere ferocissimo, coraggiosissimo, che attacchi senza discriminazione ogni essere, uomo compreso, che gli capiti a tiro. Questo è quanto non credo e mi propongo di dimostrare coi fatti, precisando che mi riferisco a quelle poche specie di squali che notoriamente sono considerati antropofagi e non agli altri innumerevoli tipi che si cibano esclusivamente di pesci. Perciò, secondo me, la domanda se il pescecane mangia l'uomo ha due risposte: si, se l'uomo appare al pescecane come un'esca o una preda in stato di inferiorità (uomo che nuota in superficie, che fugge, privo di forze o di sensi, cadavere eccetera); no, se l'uomo mantiene l'iniziativa o meglio ancora appare al pescecane interamente nel suo elemento e che perciò questi deve considerare con la diffidenza innata in ogni animale, e col timore derivante dall'inesperienza dell'insolito incontro. Come vedremo più oltre oggi si contano a decine i casi di subacquei che potrebbero fare da testimoni a discarico del povero accusato!"