I corsari dell'arcobaleno

Sempre agli albori degli anni ’50 l’infaticabile Ferraro, non pago di aver inventato le scuole e l’editoria, ne escogita un’altra sempre allo scopo di divulgare il suo credo nelle attività subacquee.
Ispirato da un film dell’ex campionessa di nuoto americana Esther Williams, dedicatasi alle coreografie acquatiche, organizza anche lui una vera e propria rivista acquatica. Con tanto di soggetto ispirato al “Corsaro Nero” di E. Salgari, regolare copione di Torre, Sanguineti, Tessari, musiche originali e attori professionisti. Organizzazione e direzione tecnica sono di Ferraro il quale addestra allo scopo 24 ondine. Debutta con grande successo ad Aprile del 1953 alle piscine di Albaro di Genova e viene replicata in seguito in diverse altre città italiane. Gli impresari sono i fratelli Venturi di Bologna i quali realizzano addirittura una piscina smontabile in cui lo spettacolo ha luogo là ove non esistono piscine.
Lo scopo che Ferraro si prefiggeva di rendere popolare la subacquea può quindi considerarsi raggiunto e questo gli è sufficiente. Non gli interessa il mondo dello spettacolo e tanto meno fare l’impresario per cui lascia che la rivista prosegua il cammino da sola.
Le coreografie acquatiche sono diventate uno sport olimpico e gli spettacoli acquatici piuttosto comuni, da quelli dei tanti acquari sparsi nel mondo a quelli più grandiosi stile Las Vegas.

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Due immagini delle coreografie acquatiche nella piscina smontabile realizzata per la rivista
Due immagini delle coreografie acquatiche nella piscina smontabile realizzata per la rivista